Ci sono artisti bravi. Molto bravi. Che, peró, per insondabili misteri del mercato (e della critica d´arte) non raggiungono la notorietá e la fama di molti loro colleghi. E questo é perfettamente dimostrabile, al MART di Rovereto (TN), nella mostra Percorsi riscoperti dell´arte italiana – VAF Stiftung 1947-2010”. Molte sono le opere in visione, fino al 30 ottobre, raccolte – paradossalmente – da un collezionista tedesco, Volker W. Feierabend (le cui iniziali, appunto, danno il nome alla fondazione, VAF). Per usare le parole di una delle curatrici della mostra, citando Klee, nella storia dell´arte ci sono strade principali e strade secondarie. Ecco, la fondazione VAF ha volutamente escluso le opere dei “grandi maestri noti” per seguire le strade secondarie, quelle meno battute ma capaci di offrire nuovi sguardi agli esploratori attenti. Gli artisti sono accostati per affinitá elettive, in varie sezioni: costruttivismo, informale, sperimentazioni polimateriche, concettualismo ironico, e altre ancora. Una mostra intrigante, alla quale i piú (mea culpa) si accostano con non molte aspettative, ma le cui opere emozionano e stupiscono, e la cui eco cultural-emotiva risuona a distanza di mesi. Paolo Scirpa, col suo “Grande tabellone consumistico bifrontale. Oltre l´accumulazione”, ci accoglie all´ingresso. Decisamente da non perdere. Forse addirittura da rivedere.
Claudia Dallabona